Razza di taglia medio-piccola con cresta rossa, eretta nel gallo e pendente nella femmina. I bargigli e le guance sono rossi, mentre il becco presenta una colorazione gialla, così come la pelle. Il piumaggio ha un colore perlaceo con una coda dello stesso colore portata alta e leggermente aperta nella gallina.
Fino a pochi decenni orsono le cascine piemontesi non allevavano altro che animali da cortile, i quali servivano a nutrire la famiglia o il più delle volte erano venduti per arrotondare i modesti bilanci aziendali. Era facile vedere alla prima luce dell’alba gruppi di galline che, svegliate dal gallo, partivano dal pollaio per andare a razzolare nei campi, nutrendosi di granatine dimenticate o piccoli insetti presenti nell’erba. La razza autoctona di polli più diffusa e allevata nelle nostre campagne era sicuramente la Bianca di Saluzzo, che via via si è ridotta di numero fino quasi a scomparire.
Oggi, grazie al lavoro di recupero e valorizzazione messo in atto dalla Scuola Agraria di Verzuolo e da Slow Food a partire dal 1999, questi animali sono ritornati ad essere presenti in tante aziende del Saluzzese e dei territori confinanti.
La tecnica di allevamento prevede che gli animali vengano allevati in ampi recinti ombreggiati da piante, siano alimentati esclusivamente con prodotti vegetali a base di cereali, non siano usati farmaci in modo preventivo e per stimolare la crescita, che risulta così naturale e lenta. Ne deriva così un allevamento rispettoso delle esigenze fisiologiche dell’animale, degli equilibri ecologici in agricoltura e capace di offrire anche al consumatore più esigente un prodotto di qualità e di assoluta salubrità.